Juls
Volevo iniziare con un discorso molto poetico. Però sono un attimo inquietata, che ho appena incrociato un mio compagno del liceo a cui stanotte, in sogno,avevo detto che facevo avanti indietro tutti i giorni come lui durante un inquietante sogno su una rimpatriata di classe...certo l'avevo incrociato un mese e mezzo fa una mattina in cui non si trovava posto in treno, but still...
Il titolo di questo post,vi chiederete, che c'entra con l'8 marzo? Tranquilli non ho visioni, non ho scambiato le date e non penso sua il 25 aprile...molti non lo sanno ma prima di essere la canzone dei partigiani "Bella ciao" era la canzone delle mondine. E vorrei dedicare questa giornata a quelle donne che hanno passato la giovinezza a farsi sfruttare nei campi e grazie alle quali noi abbiamo avuto tanto di più.
Non impazzisco per questa data (a parte per la mimosa il cui profumo adoro) perchè non penso la donna debba essere festeggiata in un giorno speciale. E quegli uomini di nuova generazione, che con loro dividono doveri domestici e impegno con i figli? Dovrebbe essere, l'8 marzo come il 25 aprile, la festa in cui si ricordano le donne sfruttate, la loro lotta per i pari diritti e un momento in cui si fa il punto e ci si chiede cosa ancora non torna, e cosa possiamo fare.

In altre news, domani dovrebbe essere su il primo video fatto per metà da me. Niente di che, era un'intervista frontale, ma comunque ne sono contenta.

Una cosa inquietante successa oggi...mi ricordavo perfettamente i titoli del "L'isola del tesoro" sentita leggere ormai più di dieci anni orsono dal mio soporifero prof di italiano delle medie. La subliminalità in stato di quasi sonno funziona!
Un consiglio banale per i fellow pendolari: in stazione no alle macchinette, si al discount vicino all'ingresso della metro!
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