Juls
3 - Essere almeno alla seconda stesura del romanzo

Giusto per essere chiari: NON significa che dovete averlo riletto un paio di volte e messo qualche correzione. Stesura = riscrittura.
Ovvero scrivete la parola fine, lasciate passare del tempo, rileggete il romanzo sottolineando gli aspetti che più vi soddisfano e quelli meno e... Ricominciate a pagina bianca.
Stephen King suggerisce di lasciar passare almeno 6 mesi dalla prima stesura a questa seconda.
Fidatevi, si vede subito quando un testo è buttato giù di getto o è stato riscritto e lavorato. E questo elemento può davvero fare la differenza. Specialmente se lo scrivete nella lettera all'editor.
Juls
2 - Non scrivere di sé a meno che si sia scalato l'Everest con il solo ausilio dei denti

Altra regola all'apparenza banale ma che, vi assicuro, non lo è affatto.
Tra letture professionali e come giurata, quasi l'80% di quello che ho letto era di natura autobiografica o spiccatamente tale anche se lo scrittore si celava dietro un altro personaggio (di solito quand'è così mi spiace, non la date a bere a nessuno!).
Il problema è che tutti noi pensiamo di aver avuto una vita speciale, o almeno elementi di essa che possono esserlo...
La ragione per cui scrivere di sé nell'80% delle volte non funziona è duplice:
- Solitamente agli altri non gliene frega nulla di quello che noi invece riteniamo importante;
- Le cose che abbiamo vissuto difficilmente riusciremo a modificarle per piegarle alla materia narrativa. Risulteranno quindi nella migliore delle ipotesi artefatte, finte (la risposta principale alle critiche poste su questi romanzi: "ma è successo davvero". Sì, ma questo non lo rende narratibizzabile).

Bisogna avere uno stile unico per riuscire a rendere interessante il nostro vissuto e, scusate la franchezza, solo un 5% di esordienti lo possiede al primi romanzo. Oppure ovviamente avete scalato l'Everest con i denti.

E allora? Se avete seguito o letto un corso di scrittura creativa o avuto modo di ascoltare/leggere un autore che parla della scrittura saprete che spesso viene detto "scrivete di ciò che conoscete".
Ecco... Questo NON vuol dire che dovete partire scrivendo cose autobiografiche, ma che in qualunque bizzarra trama inventiate è importante che non la ambientiate in finlandia se non la conoscete affatto, ma in un luogo a voi familiare, di cui conoscete gli odori, il clima, le peculiarità nella parlata. E allo stesso modo date ai vostri personaggi caratteristiche che ben conoscete e amate (o odiate!) in chi vi sta attorno.

Pensate a Tolkien o anche a Camilleri e a come, pur trattandosi di letteratura di genere, i loro romanzi abbiano così grande impatto: non è un caso, ve l'assicuro.

Questo non vuol dire che se vi preme raccontare di una cosa in particolare non dobbiate farlo: costruiteci però qualcosa attorno, si tratti di una trama di genere o meno, ma che sia sufficiente ad "allontanare" da voi ciò che raccontate.

Se invece avete scritto di voi e non volete cambiare una riga della storia, mettete per ora quel romanzo da parte e avventuratevi in un'opera di fantasia.
Vi aiuterà anche nel migliorare la vostra scrittura, cosa che vi tornerà utile quando e se, più rodati, vorrete affrontare l'autobiografia.

Juls
Salve a tutti (se c'è qualcuno!) voi che che sguazzate da queste parti.
La mia avventura è finita.
Un anno fa ieri entravo per la prima volta in casa editrice, nel mio ufficio, come stagista web.
E dopo un anno di stagismo e soprattutto da pendolare, sono tra i fortunati. Ebbene sì, mi hanno tenuta.
O meglio, mi hanno presa. Perché cambio ufficio, anche se farò alcune delle cose che facevo prima.
Un mix di culi: quello non dipedente da me, ovvero che si sia aperta una posizione perfetta al momento giusto, e quello tutto dipendente da me, ovvero quello che mi sono fatta in questi mesi. Avrei potuto fare la stagista in tutto e per tutto, ma fare le cose tirandomi indietro quando c'è da sudare non è più da me da molto tempo.
E insomma, inizia una vecchia-nuova avventura.
Questo è l'ultimo post "vero" di questo blog. Non sono più stagista e in cuor mio un altro anno da pendolare spero di non farlo... Anche se Milano è davvero cara e forse resterà un sogno.

Ma voglio finire le "10 regole"... E forse aprirò un altro blog, tutto dedicato all'editoria. Anche se ce ne sono tanti uno sguardo sul mondo può magari essere interessante... Vedremo!

Per intanto, grazie a tutti voi che siete transitati di qua.
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